A proposito di me

Chi sono

Rompiscatole ansiosa a tempo perso, amo scrivere, leggere e guardare bei film.

Adoro le foto antiche e le vecchie storie, la musica, i viaggi e il buon cibo (ma senza glutine). Passo per essere un po’ pigra e, pur avendo praticato sport per diverso tempo, adesso la cintura nera di sofà non me la leva nessuno.

Sono una fiera gattara e (non è un controsenso) mi piace lo shopping. Disgraziatamente, mentre dispenso con successo consigli modaioli agli amici (oh, si fidano!), io non trovo mai un fico secco. Sarà un caso?

Il blog è un’avventura. O una scusa. Per scrivere, chiacchierare o, semplicemente, dire la mia su svariati argomenti. 

Grazie fin d’ora a chi visiterà questo spazio: siete i benvenuti.

Grazie a chi vorrà lasciare un commento, purché nel rispetto delle opinioni altrui. E del congiuntivo, ovviamente. 

M.

37 pensieri riguardo “A proposito di me

    1. Sorvegliata speciale presente!

      Innanzitutto GRAZIE, seppur io non creda di meritare queste attenzioni, e continui ogni volta a meravigliarmi per ciascun like e nuovo follower!
      Lusingata che abbia/abbiate pensato proprio a me: ti/vi contatterò a breve (spero!) tramite l’apposito form della pagina indicata per avere maggiori informazioni sul progetto: mi interessa e vorrei saperne di più.

      Intanto buone feste, e di nuovo grazie per questo bel regalo di Natale anticipato 😘

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      1. Grazie a te per darci eventualmente la possibilità di lavorare insieme, scrivi bene, scrivi cose che comunque destano attenzione non c’è motivo per il quale dovresti meravigliarti sul fatto di ricevere un like o guadagnare un nuovo follower.
        Noi restiamo in attesa di un tuo segnale, appena alzi le braccia noi lanciamo il salvagente.

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      1. Be’, per cominciare sei simpatica, poi esprimi pensieri che condivido, inoltre ami i gatti (io anche i cani e un po’ tutti gli animali, tranne le blatte e le zanzare), ti piace passare il tempo guardando buoni film, leggendo buoni libri e ascoltando buona musica, apprezzi le foto antiche, passi per essere un po’ pigra, ma in realtà ti piacciono i viaggi – anche quelli della fantasia.
        Insomma, tutto questo per me è più che buono 🙂

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  1. Beh, ho letto la tua nota sul fenomeno delle migrazioni più o meno di necessità. L’indifferenza è una caratteristica generale che riguarda tutta la società umana nei vari paesi. non solo quelli che potremmo ritenere diversi, quando li riteniamo diversi. Non è la diversità che fa paura ma il numero, più o meno consapevolmente tutti hanno paura di essere deprivati del loro territorio delle loro libertà di azione e delle loro abitudini. Succede nei condomini quotidianamente, conflitti indigeni che generano cause infinite e irrisolte , per un parcheggio, per differenze di “abitudini di vita” per mancanza di rispetto e per l’espressione della pura prepotenza che è una caratteristica umana non di razza. Fra l’altro le razze non esistono, esistono le tipologie ed esistono le culture. Non è più il colore della pelle che può essere discriminante ma le caratteristiche culturali che sono a corredo di coloro che si spostano in gran numero da un paese ad un altro portandosele dietro. Inoltre il discorso delle colpe passate e remote del nostro popolo è solo una scusa ideologica perché alternativamente nella storia umana TUTTI i popoli sono stati vittime in alcuni momenti e persecutori in altri, TUTTI hanno subito invasioni, massacri e TUTTI li hanno anche effettuati sugli altri. Non c’è popolo della terra che non abbia commesso dei crimini verso altri popoli, a volte prima per difendersi poi per aggredire a volte solo per depredare. La realtà che va affrontata è quella culturale, la realtà culturale italiana è in questo momento debole, incerta e confusa , perché gli europei credono in Dio e Mammona allo stesso tempo, noi usiamo la religione come una forma di assicurazione sull’aldilà ma per il resto vogliamo che la politica, la sanità, l’inps e la tecnologia ci risolvano tutti i problemi esistenziali immanenti e pratici. E se un sistema culturale “debole” viene repentinamente invaso da un sistema culturale forte sarà inevitabilmente sopraffatto da quello forte. “Ubi major, minor cessat”. Questo è il vero problema, realistico e immanente. Comunque al di là di queste considerazioni, trovo simpatico il tuo modo di esprimerti letterariamente e seguirò il tuo blog.

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    1. Mi piace il confronto.
      Sono anch’io convinta che TUTTI _ in maiuscolo, come scrivi tu _ i popoli della terra siano stati in tempi e luoghi diversi vittime e carnefici: è la natura umana. Tuttavia temo di non ricordare che le genti africane abbiano mai imposto un sistema coloniale agli europei (dovrò rileggere Del Boca), e senza dubbio non lo stanno facendo adesso.
      A mio avviso, il fatto che ancora si pensi che richiamare il passato coloniale per cercare di spiegare l’attuale fenomeno migratorio sia “solo una scusa ideologica” non fa altro che confermare la mancanza di una revisione DAVVERO critica di quel periodo.
      Che poi il termine “razza”, oltreché anacronistico e legato al Novecento, sia stato ampiamente smentito è verissimo, e siamo d’accordo, ma le caratteristiche culturali di un popolo non sono una minaccia contro quelle degli altri: prova a pensare a un INCONTRO tra culture, invece che a uno scontro.
      P.S. Grazie per il like!

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      1. Ma le genti (nord) africane in vari periodi hanno cercato di invadere il mediterraneo, la spagna lo è stata, tutte le coste italiane hanno subito le incursioni e le razzie dei pirati saraceni per secoli. Tutte le coste italiane sono disseminate di ruderi di torri di avvistamento per poter più facilmente avvistare l’arrivo delle navi pirata. La popolazione italica è già un crogiolo di tipologie umane di tutti i tipi. Siamo tutti più o meno bianchi olivastri, celtici, neri, grigetti e altro ancora, quindi parlare di razzismo è semplicemente e scientificamente ridicolo oltre ad essere uno stendardo di facile e primitiva propaganda politica. Il fatto che le genti afircane non ci abbiano mai colonizzato (finora, adesso lo stanno facendo) dipende dalle loro caratteristiche come popoli, strutturati in tribù che hanno vissuto consoni alle caratteristiche dei loro ambienti senza avere la possibilità o la voglia di costruire grandi flotte, né l’organizzazione come stati quale quella per esempio degli antichi romani sopratutto. Non dimenticare le guerre puniche. Cartagine voleva colonizzare l’Italia eccome e ne aveva i mezzi cosa che i popoli sparsi nell’immenso continente africano non hanno mai avuto. Pensa alla Grecia, che ha colonizzato tutto il sud italia, all’impero persiano, all’impero ottomano che è stato respinto per miracolo ai confini del cuore dell’europa. Altro che che volevano colonizzarci. Per quello che riguarda l’incontro di culture non troveresti nessuno più disposto di me a seguire questo principio ma quando vedo un governo di questo paese che all’apparire di un esponente importante di un paese islamico fa rinchiudere in fretta negli scatoloni alcune delle nostre belle eredità artistiche allora mi preoccupo e mi preoccupo molto, e poi quando vedo in un grande supermercato una donna completamente coperta da un abito simil burka nero, che lascia scoperto solo gli occhi senza che nessuna autorità intervenga che tipo di dialogo pensi che si possa avere con una cultura che è totalmente antitetica al concetto di democrazia? Utopie.
        Peraltro si dà per scontato che la definizione di migrante corrisponda a quella di individui “buoni” come se migranti sia il termne per anonomasia di buono. Questo è ridicolo, se si prendono statisticamente cento italiani indigeni, fra loro ci sarà una percentuale alta di gente di buona volontà e disposizioni e una percentuale minore di furfanti pericolosi. E questo vale per noi come vale per chi arriva da noi. Vale per tutti. Quindi noi importiamo persone malevoli così come fra gli italiani che migrarono ad esempio negli stati uniti c’erano i mafiosi che hanno fatto storia in quel paese come da noi.

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      2. Hai messo molta carne al fuoco: cercherò comunque di risponderti, innanzitutto precisando una volta per sempre che la colonizzazione “antica” è diversa da quella “moderna”, e che la corsa barbaresca di cui parli, poi, non era finalizzata alla colonizzazione.

        In origine i colonizzatori (greci, romani, fenici, etc.) trasferivano nuclei di popolazione in luoghi poco abitati, e lì riproducevano istituzioni e tradizioni della città di origine, mantenendo stretti legami con la madrepatria.
        In età moderna, invece, le colonie sono stati quei paesi (africani, asiatici o americani) dove gli europei hanno “esportato” con mezzi militari la propria sovranità per sottomettere gli autoctoni e sfruttare ogni risorsa locale a proprio interesse/vantaggio.

        Detto questo, mi sento pertanto di affermare che gli attuali migranti (termine linguisticamente neutro, bada bene) non ci stanno invadendo (o colonizzando, come gli europei nella “Scramble for Africa” ottocentesca), e dire il contrario, questa sì, è solo propaganda. Potersi spostare liberamente su questo pianeta dovrebbe essere un diritto di tutti i suoi abitanti, ma non lo è affatto. Ci sono state guerre, conquiste, violenze in quasi ogni momento storico: dobbiamo quindi richiamarci alle Crociate, e metterci così sullo stesso piano dell’Isis? Mi rifiuto. Possiamo provare a dare una spiegazione su ciò che ci accade in base alla Storia, ma non crearne un alibi per giustificare altri scontri.

        E poi, mi permetto di ricordare infine che l’Italia è uno Stato laico, fino a prova contraria: se una donna islamica indossa il velo o un abito tradizionale (e non ho mai trovato una donna col burqa al supermercato!), lo può fare e, sarò pazza, a me non crea imbarazzo o fastidio. Quanto alla famosa visita del capo di stato iraniano, coprire le statue è stato eccessivo nonché sbagliato proprio in base al principio di laicità di cui sopra.

        Sono ancora convinta che si possa dialogare con tutti, anche con chi ha una cultura diversa dalla mia: ci sarà sempre chi rifiuterà questo principio, ma non sarà mai la maggioranza.

        Temo che ognuno resterà delle sue convinzioni, ma che ci vuoi fare: sono una inguaribile utopista 😊

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      3. E inoltre mi spieghi perché noi che abbiamo dei principi costituzionali nei quali crediamo e che quindi rappresentano anche la nostra fede laica che è pur sempre una fede, dobbiamo stare attenti a non offendere le fedi altrui mentre le nostre , nel nostro territorio possono tranquillamente essere ignorate? Io difendo gli animali e scrivo contro i massacri rituali di animali che aggiungono ingiustizia all’ingiustizia e sofferenza ala sofferenza ma anche se serve a poco io posso criticare i nostri massacri rituali perché sono in un paese libero ma nello stesso paese in cui dovrei essere libero non posso criticare i massacri rituali imposti da altri? Cara Precisetti di nome e di fatto mi sei sempre simpatica ma simpateticamente utopica.

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