Avevo promesso che non avrei parlato del “caso Anna Frank” e della vicenda che ha letteralmente invaso le pagine dei giornali negli ultimi giorni di questo ottobre sonnacchioso. Ho mentito.
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Senza lavoro
Invisibili tracce
di speranza
vagano negli occhi spenti
e tutti uguali di una massa
cieca e stanca e presente
alla ricerca della fatica,
dignità negata di alzarsi col sole
senza chiedersi quale futuro.
Possano quegli sguardi aprirsi e
mai più abbassarsi, possa il cielo avere
pietà di compromessi
e speranze infrante.
Alle nostre coscienze
Qualche mese fa un giovane profugo gambiano si è suicidato gettandosi nel Canal Grande a Venezia: le motivazioni restano ignote, ma i giornali ipotizzavano che il gesto avesse a che fare con la disperazione di un permesso di soggiorno revocato. Esiste un filmato: qualcuno ha avuto il tempo di riprendere la morte di un uomo in diretta _ con tanto di schiamazzi di scherno in sottofondo _ ma non di aiutarlo a salvarsi.
Voglio una vita in differita
Penso come un genio, scrivo come un autore eminente, parlo come un bambino.
(V. Nabokov)
Invidio chi riesce a esprimersi come un grande oratore.
No, non sono né un genio, né una scrittrice – tantomeno brillante –, ma credo di capire Continua a leggere “Voglio una vita in differita”