Pubblicato in: Poetando

D’improvviso

D'improvviso sentire sulla schiena 
Le ali di cera sciogliersi,
Troppo vicine al sole.

D'improvviso cadere bambina
Lungo una corsa veloce
E guardarsi indietro perduta.

D'improvviso accorgersi ragazza
Abitata da specchi e finzioni
Senza riconoscersi.

D'improvviso rialzarsi ora,
Prendere pugni senza difendersi
E ridere di un'allegria scomposta.

D'improvviso essere una bambola rotta:
Come cuore una molla arrugginita,
Come ricordi il vago sapore della felicità.
Pubblicato in: Poetando

Vento d’ansia

Come la burrasca s'avventa
Il dolore inatteso
Mi prende, mi trascina.

Spilli ovunque, ma il corpo 
Ormai cadavere sugli scogli
Non ascolta e si disfa.

Dell'anima le ali si fanno pesanti,
Loro sì, piangendo sangue,
Grondando lacrime
Attonite, improvvise.

Come si respira?
Io non lo ricordo.

Pubblicato in: Poetando

I folli di Maggiano

Freddo e umana pietà
varcano la soglia
del vecchio cancello 
dove resta 
solo un abisso di grate e muri 
a ricordare che siamo esistiti
sotto il vostro stesso cielo.

(In alto l’ex ospedale psichiatrico di Maggiano, vicino Lucca, in una foto di qualche giorno fa scattata in occasione della sua riapertura al pubblico)

Pubblicato in: Poetando

La sarta

Si agita mentre trafigge, l'ago
e pungendo la stoffa 
balla una melodia 
veloce e allegra.

Ne segue
movenze e ritmo
il filo laborioso,
si intrecciano 
i ricordi ai suoni,
si annodano 
i pensieri ai tessuti.

(In alto la foto di una vecchia macchina da cucire appartenuta alla mia famiglia)